Negli ultimi anni, il contenzioso bancario è diventato un tema sempre più rilevante per privati e aziende che si trovano a dover affrontare anomalie nei rapporti con gli istituti di credito. Molte persone non sono consapevoli delle irregolarità che possono nascondersi nei loro conti correnti, nei mutui, nei finanziamenti e nelle carte revolving, subendo costi eccessivi o ingiusti.
Il mio studio legale, da anni impegnato nella tutela di cittadini e imprese nel settore del diritto bancario e finanziario, ha avviato da tempo una proficua collaborazione con ADifesa, associazione di riferimento a livello nazionale per il contenzioso bancario. Grazie a questa sinergia, abbiamo ottenuto centinaia di rimborsi per i nostri assistiti, restituendo loro somme indebitamente sottratte dalle banche.
Un’azione concreta per difendere privati e aziende
La nostra attività si concentra su numerosi aspetti critici della gestione dei rapporti bancari, tra cui:
- Conti correnti affidati: Abbiamo contestato numerosi rapporti di conto corrente aziendale, evidenziando la presenza di anatocismo e usura, due fenomeni che portano a un indebito aggravio di costi per imprenditori e professionisti.
- Carte revolving: Spesso presentano tassi di interesse occulti o superiori ai limiti di legge. Abbiamo ottenuto la restituzione di importi rilevanti per i nostri clienti.
- Mutui e finanziamenti: Molti contratti contengono clausole vessatorie, costi nascosti e tassi usurari. Grazie alla nostra esperienza, abbiamo aiutato i clienti a rivedere e ricalcolare gli importi dovuti, ottenendo storni e rimborsi significativi.
- Fideiussioni irregolari: Le fideiussioni omnibus spesso presentano clausole contrarie alle normative antitrust. Abbiamo già ottenuto l’annullamento di numerose fideiussioni a beneficio di imprenditori e aziende, evitando che venissero escusse per debiti non dovuti.
Perché affidarsi a noi?
Grazie alla collaborazione con ADifesa, offriamo ai nostri clienti un servizio altamente specializzato e mirato alla risoluzione delle problematiche bancarie. L’associazione, con sede a Lissone (MB) in Via Monza 7, è una delle realtà più affermate in Italia nel settore, con centinaia di recensioni positive e un approccio concreto alla tutela dei diritti dei consumatori e delle imprese.
Se hai il sospetto di essere stato vittima di anomalie bancarie, non aspettare: è possibile recuperare le somme ingiustamente versate e ottenere giustizia.
Contattaci per una consulenza personalizzata e scopri come possiamo aiutarti.
Il Tribunale di Trani, con recente sentenza del 17.1.22, ha sanzionato di nullità ai sensi dell’art. 117 TUB la clausola relativa agli interessi per omessa convenzione, rideterminando il saldo del rapporto ai tassi BOT ed evidenziando che le condizioni contrattuali non possono desumersi dagli estratti conto trasmessi dalla banca. La Banca è condannata al pagamento di circa € 85.000,00.
Tribunale di Trani, sent. del 17.1.22
La Corte di Cassazione, in riforma della sentenza impugnata, ha sancito il principio per cui, in caso di domanda riconvenzionale della Banca, il saldo del conto corrente deve essere rideterminato azzerando il saldo iniziale del primo estratto conto utile (a debito per il correntista).
In virtù di tanto, la Corte di Appello di Bari, cui è stata rinviata la causa, dovrà accertare in favore del correntista un saldo ancora maggiore rispetto a quello già riconosciuto.
Corte di Cassazione, sent. N. 25657 del 22.09.21
Il Tribunale di Torino con provvedimento del 13.5.21 riconosce il superamento del limite d’usura determinato dal costo per il premio assicurativo nel contratto di prestito contro cessione del quinto.
Tribunale di Torino, sent. del 13.5.21
Il Tribunale di Foggia, con sentenza del 9.11.20, in ossequio al recente indirizzo della Cassazione, statuitisce la nullità della capitalizzazione trimestrale degli interessi per i contratti di conto corrente stipulati in data anteriore all’entrata in vigore della delibera CICR 9.2.00 anche se la Banca abbia rispettato le prescrizioni di cui all’art. 7) della stessa delibera CICR, vale a dire la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale e la rituale comunicazione per iscritto alla clientela entro il 31.12.00, giacché la stessa delibera postula anche che le nuove condizioni non comportino un peggioramento rispetto a quelle precedenti, mentre il peggioramento è in re ipsa nel passaggio da un anatocismo non dovuto, perché nullo, ad un anatocismo valido.
Nel caso di specie, in assenza di accordo sottoscritto tra le parti, il Tribunale ha condannato la Banca alla restituzione di tutte le somme incassate in virtù della capitalizzazione applicata, riducendo sensibilmente la debitoria.
Tribunale di Foggia, sent. del 9.11.20
La Corte di Appello di Bari sancisce la nullità assoluta delle fideiussioni omnibus predisposte sulla scorta del modello predisposto dall’ABI per violazione delle norme antitrust.
Tribunale di Bari, sent. n. 526 del 2018
Il Tribunale di Napoli, in linea con la sentenza della Corte di Giustizia Europea n. 383/18, statuisce che il diritto del consumatore alla riduzione del costo totale del credito in caso di rimborso anticipato del credito include tutti i costi posti a carico del consumatore, senza distinguere tra costi upfront e recurring.
Tribunale di Napoli, sent. n. 1340 del 2020
Il Tribunale di Larino, già nel 2014, statuiva che il pagamento di interessi illegittimi nel corso del rapporto contrattuale non costituisce adempimento di un’obbligazione naturale, non essendo configurabile alcun dovere morale o sociale ad adempiere una siffatta prestazione.
Tribunale di Larino, sent. n. 116 del 2014
La Corte di Appello di Bari, con sentenza n. 1823 del 25.10.18, nel confermare la sentenza di primo grado del Tribunale di Foggia con cui veniva annullata una debitoria del correntista di circa € 30.000,00 nei confronti della Banca, ha sancito il principio secondo cui è nulla la clausola di determinazione degli interessi ultralegali, qualora il contratto di conto corrente porti la sottoscrizione del solo correntista, per mancanza di valida convenzione scritta ex art. 1284, 3 comma, cc..
Corte di Appello di Bari, sent. n. 1823 del 25.10.18
Il Tribunale di Larino ribadisce il principio già espresso dalla Cassazione secondo cui per le rimesse che non hanno carattere solutorio, la prescrizione decorre dalla data di estinzione del rapporto di conto corrente al quale esse sono inerenti e condanna l’Istituto di credito al pagamento della somma di € 176.496,78, oltre interessi.
Trib. Larino sent. n. 288 del 2018